La pensione: la polizza vita adatta
Negli ultimi decenni le compagnie assicurative hanno progettato e realizzato una particolare tipologia di polizza vita che consente di accumulare denaro allo scopo di ottenere una pensione integrativa, che possa aggiungersi a quella ottenuta dal sistema previdenziale statale o dalla cassa di previdenza professionale di appartenenza. Anziché fornire una copertura economica, qualora si configuri un rischio specifico, come la morte o l'invalidità totale permanente, o consentire l'accumulo di capitale a condizioni di investimento più o meno rischiose, questo genere di prodotti consentono di ottenere, a scadenza, un capitale che viene erogato sotto forma di una seconda pensione che va a integrare quella principale.
Si tratta non solo di una innovativa modalità di accumulo del capitale ma anche di una forma di tutela particolarmente consigliata in periodi di crisi; nei nostri tempi, infatti, si è assistito a un inasprimento costante delle condizioni per accedere alla pensione e a una riduzione degli stessi importi erogati dopo la fine della vita lavorativa. Tutti i cittadini, soprattutto quelli che vivono in grandi città come Roma, hanno risentito di questa situazione, accorgendosi di quanto sia importante avere forme di reddito alternative che offrano entrate supplementari.
Il fondo pensione consente al lavoratore, attraverso la compagnia assicurativa, di versare denaro per un periodo di tempo determinato che, generalmente inizia al momento della stipula del contratto e finisce nel momento in cui il lavoratore raggiunge quella che, allo stesso momento della stipula del contratto, è considerata dalla normativa l'età pensionabile. Si tratta di versamenti che, come la stessa adesione al fondo, possono essere considerati liberi e, quindi, possono essere interrotti in qualsiasi momento, senza incorrere in altre penali, oltre, chiaramente, alla sospensione o alla decurtazione della prestazione stessa.
Anche se la contribuzione versata durante la vita lavorativa potrà essere erogata solo al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione, il contribuente potrà comunque anche richiedere la restituzione di una parte o della totalità dei premi versati, qualora si verifichino determinate situazioni o circostanze (come, ad esempio, una malattia o la necessità di acquistare una prima casa). In questi caso, però, è opportuno consultare sempre attentamente le Condizioni Generali di Assicurazione per capire quali sono le prerogative offerte dalla compagnia. Se attivata mediante fondo pensione assicurativo il contribuente può decidere di far confluire, come versamento una tantum che va ad implementare il capitale accumulato, anche il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
A cosa serve una polizza vita per la pensione
Oltre a rappresentare un'ottima soluzione per ottenere una somma integrativa che va ad aggiungersi all'assicurazione erogata dal sistema previdenziale nazionale o dalla cassa di previdenza del proprio ordine professionale, questo tipo di polizza, al momento della riscossione, può essere convertita sia in un capitale che in una rendita. La rendita si configura come una vera e propria somma che va ad aggiungersi periodicamente, ovvero ogni mese, alla pensione principale, consentendo al lavoratore di ovviare al problema sempre più diffuso della riduzione degli importi dei trattamenti pensionistici. Il capitale, invece, consente di ottenere il denaro accumulato in un'unica soluzione così da poterlo impiegare per investimenti più consistenti come l'acquisto di una casa o l'erogazione di un aiuto economico a un familiare in difficoltà.
Ultimo aspetto da tenere in considerazione quando si decide di attivare un fondo pensione o anche un piano individuale pensionistico, presso una compagnia assicurativa, ・ che i premi versati posso dedotti ai fini IRPEF fino a un limite massimo di 5.164,57 euro. Si tratta, quindi, di un ottimo modo non solo per accumulare denaro in vista della vecchiaia ma anche di uno strumento che consente di ridurre il carico fiscale dovuto ogni anno dal contribuente all'erario.
Tipologie di fondi pensione
Nella categoria dei Fondi Pensione, oltre ai già citati Piani Individuali Pensionistici (PIP) dobbiamo ricordare i Fondi Pensione Aperti, i Fondi Pensione Chiusi (ciascuno dei quali è riservato solo a una o più specifiche categorie di lavoratori) e i Fondi Pensione Preesistenti ovvero i fondi che già esistevano al momento dell'entrata in vigore del Decreto Legislativo 252/2005 che ha riformato l'intera normativa in materia.