I fumatori nella polizza
Il fumo è sicuramente uno dei fattori che influisce in modo più determinante su vari parametri di un'assicurazione sulla vita. Oltre ad avere un'incidenza indiretta sull'età, dal momento che un fumatore, essendo maggiormente disposto a malattie come il cancro, l'ictus o l'infarto, ha maggiori probabilità di andare incontro a una morte prematura, il fumo è uno dei fattori che vengono misurati e valutati nei questionari che ogni compagnia assicurativa chiede di compilare al potenziale assicurato e di consegnare insieme alla proposta di assicurazione.
Il questionario o i questionari delle assicurazioni, di certo tengono conto anche di molti altri fattori come l'uso e l'abuso di alcool, la tipologia di lavoro svolto, lo stile di vita che la persona che figurerà come assicurato conduce, le malattie che ha già affrontato e quelle a cui sono stati soggetti i suoi familiari più prossimi (malattie genetiche e ereditarie), tuttavia il fumo è, altrettanto certamente, uno dei fattori che maggiormente viene tenuto in considerazione quando si valuta la probabilità che il rischio per il quale la polizza offre una garanzia, si configuri realmente.
Per capire chi sono i fumatori o, meglio, chi sono i soggetti che generalmente vengono considerati tali dalle compagnie assicurative, occorre fare una necessaria premessa sul fumo e sui suoi effetti, non solo fisici quanto, piuttosto, psicologici. Molteplici studi di carattere sociologico e psicologico hanno dimostrato che si fatica a smettere di fumare perché il fumo genera una dipendenza fisica e una correlata dipendenza psicologica che si autoalimentano reciprocamente. Oltre al buon umore e all'eccitazione indotti dalla nicotina, dal punto di vista mentale il fumo e tutta la gestualità connessa alla sigaretta (tenerla in mano, portarla alla bocca, per molti, ormai, anche rullarsela) infonde sicurezza e produce la sensazione di maggiore controllo di sé stessi e del mondo esterno.
A tale condizione psicologica si associa una dipendenza fisica prodotta da una delle sostanze – la nicotina – ritenute tra le più difficili da abbandonare dal corpo umano (producono una maggiore dipendenza solo eroina, alcol, cocaina e metanfetamine).
A fronte di queste premesse è facile capire come la dipendenza dal fumo sia, in realtà molto difficile da contrastare e da sconfiggere. Per questo le compagnie assicurative, quando si trovano di fronte un potenziale assicurato, lo considerano un fumatore anche se, in realtà ha smesso di fumare da poco tempo.
Chi intende stipulare un'assicurazione sulla vita, quindi, deve considerarsi un fumatore anche se fuma poco o raramente e lo deve dichiarare chiaramente nel questionario che la compagnia gli somministra.
Occorre inoltre aggiungere che le assicurazioni considerano fumatori non solo i consumatori di sigarette ma anche chi ama sigari e pipe (che causano minori danni ai polmoni ma aumentano il rischio di cancro alla bocca e alla mucose) e anche chi si serve della sigaretta elettronica, questo tanto innovativo quanto controverso strumento che alcuni medici ritengono più dannoso delle stesse sigarette.
Lo stesso discorso e le stesse penalizzazioni, in termini di premio per il mantenimento della polizza stessa, valgono per chi fuma un paio di sigarette al giorno, «tanto per digerire», e per chi le bionde se le compra solo il sabato sera quando, soprattutto in grandi città come Roma, si sente l'impellente bisogno di apparire più socialmente accettati del solito.
I non fumatori nella polizza vita
Anche chi sta pensando di smettere, chi ha deciso di farlo e ci sta effettivamente provando, e nel frattempo ha deciso di stipulare una polizza, non può essere ancora considerato un non fumatore. Possono essere considerate tali solo le persone che non hanno mai fumato e quelle che hanno evitato di fumare qualsiasi cosa (sigari, sigarette, anche elettroniche, o pipa) negli ultimi 24 mesi.
Cosa può cambiare tra fumatori e non fumatori?
Se al momento della stipula dell'assicurazione si è smesso di fumare da meno di 24 mesi e, poi, si raggiunge questo meritato traguardo, alcune compagnie assicurative consentono all'assicurato di comunicarlo, documentandolo: se le “prove” fornite saranno ritenute convincenti queste stesse compagnie provvedono a modificare lo status dell'assicurato stesso, adeguando il premio al nuovo stato e applicando condizioni più vantaggiose.