Scegliere il capitale della polizza caso morte
Uno dei principali parametri di una polizza, determinabile in gran parte sulla base delle esigenze del contraente è l'ammontare del capitale assicurato. Occorre, innanzitutto, chiarire che per capitale si intende la somma in denaro che la compagnia assicurativa accetta di garantire e di erogare a uno o più beneficiari, qualora si verifichino effettivamente le condizioni di rischio per le quali la stessa polizza è stata sottoscritta.
Altro aspetto da considerare, per determinare l'ammontare del capitale, è che tale somma può variare in base alle esigenze del contraente, dell'assicurato o anche dei beneficiari e che non tratta necessariamente di una somma fissa determinata a priori ma anche, come vedremo di seguito, di una somma che varia al variare di altre condizioni temporali e finanziarie.
In definitiva, dunque, la scelta dell'ammontare del capitale è strettamente collegata alla specifica esigenza che l'assicurazione deve soddisfare e allo specifico rischio per la quale viene attivata.
Uno dei casi più frequenti da considerare è quello delle assicurazioni temporanee caso morte. Questa particolare tipologia viene richiesta per garantirsi dal rischio di morte in un periodo limitato nel tempo e viene stipulata allo scopo di tutelare l'assicurato che ha contratto un debito come, ad esempio, un mutuo per l'acquisto di un immobile (eventualità molto frequente in grandi città come Roma) o un prestito richiesto per avviare o sviluppare la propria attività professionale (ad esempio, con l'acquisto di macchinari e di altri beni strumentali).
In questo caso l'ammontare del capitale da assicurare è molto semplice da determinare, dal momento che sarà pari all'importo richiesto tramite il mutuo o tramite il prestito; a ciò occorre aggiungere un'ulteriore considerazione: la scelta più conveniente per il contraente sarà quella di stipulare un'assicurazione a capitale decrescente, ovvero un prodotto il cui capitale si riduce andando avanti nel tempo, ovvero, man mano che il debito viene rimborsato alla banca o alla finanziaria che lo ha concesso.
Qualora l'assicurato morisse o si verificassero altri eventi (come ad esempio un incidente che determina l'invalidità totale o parziale e l'inabilità al lavoro) specificamente previsti dalla garanzie e dalle condizioni contrattuali della polizza, i beneficiari (in genere i familiari più prossimi, disporrebbero del capitale necessario a rimborsare il debito ancora in essere e riuscirebbero, così a mantenere il mutuo acceso, fino alla naturale scadenza, senza compromettere la proprietà della casa.
Determinare il capitale di altri tipi di polizza vita
Altra motivazione molto frequente che porta alla stipula di una polizza è la necessità di garantire il medesimo tenore di vita alla famiglia, anche nel caso in cui venga a mancare il principale percettore di reddito (che generalmente, in questo specifico caso, contrae la polizza e figura anche come assicurato). L'ammontare del capitale da assicurare, in questo caso, si determinerà considerando il reddito annuo netto dell'assicurato e moltiplicando per il numero di anni necessari, almeno in via presunta, affinché la famiglia riesca a diventare autosufficiente. Se, ad esempio, il reddito netto annuo dell'assicurato è di 35.000 euro e gli stimati sono 4 allora l'ammontare del capitale sarà di 140.000 euro (35.000 x 4).
Le assicurazioni per famiglie con figli piccoli
La soluzione illustrata precedentemente consente di garantire alla propria famiglia lo stesso tenore di vita di quello attuale, per un numero limitato di anni e si adatta molto bene soprattutto alle esigenze di famiglie con figli già maggiorenni. Nel caso in cui, però, la famiglia sia giovane e ci siano dei figli piccoli, occorre considerare la possibilità di stipulare una assicurazione con un ammontare del capitale calcolato su tempi più lunghi rispetto ai 5-10 anni che costituiscono il tempo medio che si considera generalmente. In questo caso sarà opportuno optare per un prodotto assicurativo a capitale costante, al fine di evitare variazioni o diminuzioni dello stesso. L'impegno economico, nel caso di una famiglia con figli piccoli sarà, quindi necessariamente più gravoso e prolungato nel tempo.