Quando riscattare una polizza
In caso di morte prematura del contraente, chi eredita la titolarità della polizza può decidere di continuare a pagare i premi previsti (che, comunque, possono essere pagati anche da altri soggetti) oppure smettere di pagare i premi e chiedere il riscatto della polizza.
Trascurando le altre azioni che si possono mettere in atto (vincolo e pegno) occorre comprendere in che modo influiscono i beneficiari dell'assicurazione sulla procedura di riscatto e quali sono le restrizioni imposte dall'art. 1291 del Codice Civile.
Innanzitutto è opportuno chiarire che dopo il decesso del contraente non è possibile effettuare alcuna variazione riguardo ai beneficiari che diventano, di fatto, irrevocabili e che devono autorizzare qualsiasi ulteriore decisione relativa al contratto da parte di chi ha ereditato la titolarità della polizza. I beneficiari devono quindi avallare sia l'eventuale riscatto della polizza sia le altre operazioni possibili: quest'ultima non è una disposizione della normativa vigente ma una prassi condivisa nel mondo assicurativo.
È opportuno aggiungere a quanto detto sopra che il riscatto di un'assicurazione è un'opzione che può essere messa in atto solo in alcuni specifici contratti e che non tutte le tipologie prevedono questa possibilità; è opportuno, quindi, chiarire questo aspetto con la compagnia assicurativa o con il broker con cui si sta stipulando il contratto e consultare attentamente le Condizioni Generali di Assicurazione.
Altro punto che è importante sottolineare è che il riscatto di una polizza può essere richiesto non solo in caso di morte prematura del contraente ma anche dal contraente stesso, ancora in vita, in un momento precedente alla naturale scadenza del contratto. Le motivazioni di questa scelta potrebbero essere molteplici: si potrebbe ritenere che la vecchia copertura non sia più utile, si potrebbe aver necessità del denaro investito per un ulteriore investimento o anche per una nuova polizza, oppure come avviene spesso per i clienti residenti in grandi città come Roma, colpiti da gravi difficoltà economiche, si potrebbe, più semplicemente, non essere più in grado di pagare il premio assicurativo, prima considerato una spesa sostenibile.
Ovviamente nel caso in cui il riscatto della polizza sia una possibilità concretizzabile, occorre valutare anche i suoi costi.
Come ottenere il riscatto
Proprio a proposito della convenienza del riscatto occorre notare che gran parte delle compagnie assicurative, pur concedendo questa possibilità, prevedono il trattenimento di una parte del capitale accumulato, a titolo di penalità.
In linea teorica il riscatto sarebbe nient'altro che la liquidazione della quota versata tramite i premi pagati fino al momento in cui si decide di interrompere i pagamenti, per questo occorre approfondire le condizioni generali di assicurazione e capire come calcolare sia il capitale finora accumulato sia il capitale che si percepirà effettivamente, al netto delle penalizzazioni previste, per valutare la effettiva convenienza del riscatto.
È necessario anche valutare il funzionamento della polizza che il cliente ha sottoscritto le più comuni, infatti, prevedono un piano di accumulo del capitale, il versamento di una quota costante (il premio) e una scadenza prestabilita in sede contrattuale. In questo tipo di polizze, in genere, sono previsti dei versamenti obbligatori per i primi 3 anni o per i primi 5 anni: ciò significa che per questo tempo minimo è possibile accumulare capitale ma non è possibile richiedere alcun riscatto. Non solo, se si decide di risolvere il contratto assicurativo prima che siano trascorsi tre anni dal momento della stipula, le somme accumulate sono a beneficio della compagnia assicurativa.
Calcolo della somma a rimborso di una polizza vita
Per capire la convenienza del riscatto è opportuno chiedere innanzitutto un preventivo della somma a rimborso. Nelle maggior parte dei casi la penalità dovuta per il riscatto della polizza è un valore percentuale che va moltiplicato per gli anni restanti alla naturale scadenza del contratto. Se, ad esempio, versiamo un premio annuo di 1000,00 euro, in una polizza della durata di 15 anni e, al quinto anno decidiamo di riscattare il capitale finora accumulato, potremo subire una penalizzazione del 3% annuo, ovvero di un complessivo 30% (3% x 10 anni restanti). Ciò significa che l'effettivo rimborso a seguito del riscatto della polizza sulla vita non sarà di 5000,00 euro, quanto, piuttosto, di 3500,00 euro (5000,00 euro – 30% ovvero 5000,00 – 1500,00 euro).